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Dal 16 al 24 aprile il Quadraro celebra le resistenze di ieri e di oggi. All'interno del programma il progetto di resilienza artistica.

Manifestazioni popolari, momenti di riflessione ed eventi culturali in occasione del 70° anniversario del rastrellamento del quadraro del 1944. In programma il progetto di resilienza artistica: 14 artisti disseminano il loro lavori in spazi pubblici e privati del quartiere.



“…all’alba del 17 aprile del 1944, il quadraro venne accerchiato dalle truppe del comandante herbert kappler. oltre 700 uomini, dai 15 ai 60 anni, vennero deportati prima nel campo di concentramento di fossoli e poi in germania, sfruttati come schiavi costretti a lavorare in condizioni disumane per le industrie chimiche, minerarie ed edili…” A settant’anni da quei tragici accadimenti nel Nido di Vespe, appellativo utilizzato al tempo per il
Quadraro, si celebrano anche quest'anno le Resistenze di allora e quelle di oggi, attraverso manifestazioni popolari, momenti di riflessione ed eventi culturali

All'interno della programmazione - di seguito la trovate completa - segnaliamo il progetto di resilienza artistica a cura del progetto Ginkgo. Quattordici artisti che vivono tra il Quadraro e Torpignattara dissemineranno in spazi sia pubblici che privati del quartiere i loro lavori. Il primo contributo artistico è di Simone Tso, che definisce l’identità grafica dell’intero progetto partendo proprio dal Ginkgo Biloba: un albero antichissimo (dalla caratteristica foglia a forma di ventaglio) considerato in Cina e Giappone un sacro simbolo di forza e longevità – capace, anche, di sopravvivere nel 1945 allo scoppio della bomba atomica di Hiroshima, rigermogliando poco tempo dopo – e molto raro da incontrare in Italia. All’interno del quartiere Quadraro ne sorgono numerosi esemplari lungo un intero viale, via dei Lentuli, che resistono al tempo e all’incuria. "Partire dai Ginkgo Biloba - spiegano gli organizzatori - significa cercare di confrontarsi in maniera poetica e stratificata – ma altrettanto concreta – con il tema della Resistenza, colonna portante di Q44, una rassegna simbolo di un quartiere che da anni mantiene viva non soltanto la sua memoria, ma anche la propria ricettività culturale. La capacità - continuano -dei Ginkgo Biloba  di sopportare eventi traumatici esterni, riadattandosi al contesto, ha portato la definizione del progetto Ginkgo verso il concetto di resilienza. Un termine denso e stratificato (con declinazioni che vanno dalla psicologia alla fisica, spaziando per l’ecologia e l’informatica) che, forse più di resistenza, riesce a racchiudere una riflessione che parte dalla memoria storica per approdare all’oggi".

Fonte: post.it



Ginko. Un progetto di resilienza artistica




All’interno della programmazione di Q44- 70° Commemorazione del Rastrellamento del Quadraro (1944-2014) il progetto Ginkgo – a cura di Valentina Fiore in collaborazione con l’Associazione Punto di Svista – disseminerà in spazi sia pubblici che privati del quartiere i lavori di quattordici artisti che tra il Quadraro e Torpignattara vivono, o hanno radicato il loro studio d’artista, creando atelier condivisi.

All’interno della programmazione di Q44- 70° Commemorazione del Rastrellamento del Quadraro (1944-2014) il progetto Ginkgo – a cura di Valentina Fiore in collaborazione con l’Associazione Punto di Svista – disseminerà in spazi sia pubblici che privati del quartiere i lavori di quattordici artisti che tra il Quadraro e Torpignattara vivono, o hanno radicato il loro studio d’artista, creando atelier condivisi come Off1c1na (Via dei Juvenci 11 – Quadraro) e Studio 54 (Via Gabrio Serbelloni 54 – Torpignattara): Paolo Assenza, Arianna Bonamore, Paolo Dore, Luca Grechi, Marta Mancini, Anahi Angela Mariotti, Tommaso Medugno, Franco Ottavianelli, Gino Piacentini, Julie Poulain, Nicola Rotiroti, Germano
Serafini, Simone Tso, Daniele Villa.
Il primo contributo artistico è di Simone Tso, che definisce l’identità grafica dell’intero progetto partendo proprio dal Ginkgo Biloba: un albero antichissimo (dalla caratteristica foglia a forma di ventaglio) considerato in Cina e Giappone un sacro simbolo di forza e longevità – capace, anche, di sopravvivere nel 1945 allo scoppio della bomba atomica di Hiroshima, rigermogliando poco tempo dopo – e molto raro da incontrare in Italia. All’interno del quartiere Quadraro ne sorgono numerosi esemplari lungo un intero viale, via dei Lentuli, che resistono al tempo e all’incuria.
Partire dai Ginkgo Biloba significa cercare di confrontarsi in maniera poetica e stratificata – ma altrettanto concreta – con il tema della Resistenza, colonna portante di Q44, una rassegna simbolo di un quartiere che da anni mantiene viva non soltanto la sua memoria, ma anche la propria ricettività culturale. La capacità dei Ginkgo Biloba di sopportare eventi traumatici esterni, riadattandosi al contesto, ha portato la definizione del progetto Ginkgo verso il concetto di resilienza. Un termine denso e stratificato (con declinazioni che vanno dalla psicologia alla fisica, spaziando per l’ecologia e l’informatica) che, forse più di resistenza, riesce a racchiudere una riflessione che parte dalla memoria storica per approdare all’oggi, al quotidiano, con particolare attenzione al rapporto tra Arte e contesto urbano attraverso esperienze artistiche capaci di adattarsi in maniera attiva, creativa, sostenibile e concreta alle ‘criticità esterne’. I lavori dei quattordici artisti coinvolti – interventi sia estemporanei che semipermanenti – nascono innanzitutto come incontro, conoscenza reciproca, confronto e collaborazione tra tutte le parti coinvolte, in primis gli abitanti del quartiere.
Nei giorni precedenti all’opening verranno diffuse maggiori informazioni sul programma e una mappa dettagliata del progetto: prima una versione digitale sul website cargocollective.com/ginkgo, in seguito anche una versione cartacea distribuita all’interno del quartiere nelle giornate di apertura del progetto.

Fonte: artribune.com



Arnia, il nido di vespe del Quadraro a 70 anni dal rastrellamento nazista

Era il 17 aprile 1944 quando le truppe tedesche assediarono il quartiere e, dopo un rastrellamento, deportarono circa 1000 uomini nei campi di concentramento in Germania. A distanza di 70 anni, un gruppo di 14 artisti ricorda gli eroi di quel quartiere "indomabile". Tra resistenza e resilienza
"Un nido di vespe". Così i nazisti solevano identificare il quartiere Quadraro. Perché era lì, durante l'occupazione tedesca, che si nascondevano tanti dei temuti "nemici": partigiani, renitenti alla leva, sabotatori e oppositori al regime. Gli stessi che l'artista Nicola Rotiroti sta in questi giorni ricordando sulle pareti esterne della Scuola Primaria Statale 'Damiano Chiesa', in occasione di Q44,la commemorazione per il 70° anniversario dal rastrellamento tedesco. Il titolo della sua opera, Arnia, non è di certo casuale e si riferisce, letteralmente, a una complessa e stratificata "unità abitativa" costruita dall'apicoltore per accogliere una colonia di api. 

L'OPERA - Nell'idea dell'artista, la struttura ad alveare rimanda a due suggestioni tra loro contrastanti ma profondamente connesse. Da una parte, l’atto di trattenere il respiro rimanda allo stato di soffocamento e costrizione subito dalle molte vittime delle deportazioni durante la Seconda Guerra Mondiale, in primis quelle avvenute nel Quadraro il 17 aprile 1944. Dall’altra, l’apnea rimanda al concetto di resistere: trattenere la vita in mancanza di ossigeno. Come afferma Rotiroti, la scelta di intervenire sulle pareti di una scuola è parte fondante dell’opera: "la scuola è un punto d'incontro di varie realtà, di varie generazioni, situazioni umane diverse, il luogo in cui si trasmette il sapere umano. La scuola diventa la metafora di una macchina del tempo, un crocevia umano che richiama al non dimenticare, al trasmettere di padre in figlio, da professore a studente ciò che è successo".
IL PROGETTO - Arnia infatti è una delle opere che rientra nel più ampio progetto Ginkgo, a cura di Valentina Fiore e in collaborazione con l’Associazione Punto di Svista, che, nell'ambito di Q44, il 70° anniversario del Rastrellamento del Quadraro (1944-2014), disseminerà in spazi sia pubblici che privati del quartiere i lavori di quattordici artisti che tra il Quadraro e Torpignattara vivono, o hanno radicato il loro studio d’artista, creando atelier condivisi come Off1c1na e Studio 54: Paolo Assenza, Arianna Bonamore, Paolo Dore, Luca Grechi, Marta Mancini, Anahi Angela Mariotti, Tommaso Medugno, Franco Ottavianelli, Gino Piacentini, Julie Poulain, Nicola Rotiroti, Germano Serafini, Simone Tso, Daniele Villa.
LA RESILIENZA - "Partire dai Ginkgo Biloba  - si legge nella nota che promuove l'evento - significa cercare di confrontarsi in maniera poetica e stratificata, ma altrettanto concreta con il tema della Resistenza, colonna portante di Q44, una rassegna simbolo di un quartiere che da anni mantiene viva non soltanto la sua memoria, ma anche la propria ricettività culturale. La capacità dei Ginkgo Biloba di sopportare eventi traumatici esterni, riadattandosi al contesto, ha portato la definizione del progetto Ginkgo verso il concetto di resilienza. Un termine denso e stratificato che, forse più di resistenza, riesce a racchiudere una riflessione che parte dalla memoria storica per approdare all’oggi, al quotidiano, con particolare attenzione al rapporto tra Arte e contesto urbano".
 Ma. Ca.
Fonte: paesesera.it

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