lunedì 24 marzo 2014

DIRETTA DAL CINEMA IMPERO| martedì 25 marzo


Domani dalle 7.00 del mattino la diretta di Buongiorno Regione TG3 dedicherà uno spazio al laboratorio di progettazione partecipata per riaprire l'ex Cinema Impero.

Sarà l'occasione per dare una grande visibilità al progetto e coinvolgere ancora di più istituzioni, cittadini e proprietà.

Durante la diretta l'artista David 'Diavù' Vecchiato (curatore di M.U.Ro - Museo Urban di Roma) terminerà i quattro murales dipinti nelle nicchie dell'ex Cinema. 
Ci sarà anche modo, quindi, di parlare del progetto di riqualificazione del quartiere attraverso la street art che sta portando avanti il Comitato di Quartiere e a cui MURo contribuisce con quest'opera magnifica.

Un evento da non perdere, insomma!

Vi aspettiamo

CINEMA IMPERO
Via Acqua Bullicante 121

- Fermata 409 [Canosa di Puglia] da Stz. Tiburtina / Arco di Travertino
- Fermata 105 [Tor Pignattara] da Celoni / Termini
- Fermata Trenino Laziali [Tor Pignattara] da Pantano / Termini
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domenica 23 marzo 2014

Q44 2014... work in progress


E' l'alba del 17 aprile 1944. I nazisti, che da mesi organizzano vere e proprie retate nelle più svariate zone di Roma, accerchiano il Quadraro. Il Quadraro è una borgata popolare, isolata dagli altri quartieri romani e posta all'estrema periferia della Capitale. I suoi abitanti sono persone comuni: molti di loro fanno parte delle maestranze di Cinecittà, operai e artigiani che lavorano nella grande industria del cinema. Alcuni di loro, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, hanno combattuto al fianco dei granatieri contro i tedeschi su via Tuscolana e molti, donne e uomini, hanno perso la vita. Altri, invece, nascondono nelle loro case i partigiani, i soldati ribelli che non hanno prestato giuramento alla Repubblica di Salò, i carabinieri del Fronte Clandestino di Resistenza, gli ebrei scampati alla deportazione del ghetto. "Si te volevi nasconde a Roma, ce stavano solo du posti: er Vaticano...e er Quadraro" Ed è per questo che il Quadraro diventa bersaglio. Alle 5 del mattino del 17 aprile 1944 gli abitanti del quartiere si svegliano col rumore di passi pesanti sul selciato. E' iniziata l'Operazione Balena. Truppe di nazi-fascisti agli ordini del comandante Kappler circondano la borgata, bloccano le vie di uscita, entrano nelle case. Tutti gli uomini dai 15 ai 60 anni devono essere portati via. Questi sono gli ordini. Il rastrellamento del Quadraro si inserisce in un'operazione più ampia per il reclutamento della forza lavoro necessaria alle industrie tedesche. Oltre 700 uomini vengono deportati al campo di concentramento di Fossoli e poi in Germania, per essere venduti come schiavi a fabbriche di prodotti chimici, industrie minerarie, alimentari o edili. Tutti sono colpiti, senza distinzione di orientamento politico o di classe sociale. E il Quadraro diventa un quartiere di soli anziani, donne e bambini. La maggior parte dei deportati tornerà dalla Germania con malattie croniche e mortali, ricongiungendosi alle famiglie stremate dalle difficoltà. L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, la strage di Marzabotto, lo sterminio delle Fosse Ardeatine e la deportazione degli ebrei del ghetto, appartengono alla nostra storia nazionale. Così come il rastrellamento del Quadraro, tramandato ormai solo dalla voce degli ultimi reduci rimasti. Oggi i pochi testimoni della prigionia vengono invitati nelle scuole a parlare con i ragazzi. Ma col passare degli anni, arriverà il momento in cui nessuno più racconterà di come un intero quartiere, dal commerciante al parroco, dal poliziotto all'artigiano, si sia ribellato all'oppressione. La memoria della Resistenza si sta affievolendo, e il rastrellamento del Quadraro non è inserito in alcun libro di testo, nonostante il quartiere sia stato insignito della medaglia d'oro al merito civile. Invece la sua storia deve essere conosciuta e deve poter essere condivisa. Questo vogliono i reduci e questo chiediamo noi, che pensiamo alla memoria come a un patrimonio comune, a un elemento indispensabile per vivere il nostro presente.

Fonte: http://www.quadraroaprile44.it/index.html

sabato 15 marzo 2014

In bici tra i murales del Quadraro, galleria d'arte a cielo aperto

Tour domenicale alla scoperta della street art disseminata per il quartiere. Una variegata collezione di opere di artisti di tutto il mondo creano un originale percorso museale.


La primavera è già esplosa sui muri del Quadraro, quartiere popolare che sta attraversando un momento felice di recupero e rivalutazione dei suoi aspetti storico-urbanistici anche attraverso la street art. Lo dimostra il progetto M.U.Ro (Museo Urban di Roma), curato dall'artista David "Diavù" Vecchiato e organizzato dall'art agency Mondopop, una galleria d'arte a cielo aperto completamente integrata nel tessuto sociale. La prima visita guidata per inaugurare il percorso museale tra le strade del Quadraro vecchio è stata organizzata in bicicletta domenica 16 marzo, in collaborazione con Gazebike e l'associazione PuntodiSvista: una passeggiata-a-pedali alla scoperta del quartiere e della sua storia.

Partenza alle 11 dal Parco di Tor Fiscale, area verde a ridosso dell'Acquedotto Felice, con una ciclocarovana di venti persone che si è mossa compatta pedalando tra le opere d'arte dipinte sui muri delle strade intitolate alle famiglie nobili dell'Antica Roma come i Corneli. In via dei Lentuli sono tanti gli artisti che hanno lavorato sul muretto di contenimento del terrapieno: Zelda Bomba, Malo Farfan, Gio Pistone e Diavù. In largo dei Quintili un disegno rievocativo di quei drammatici momenti ricorda il rastrellamento del 1944 al Quadraro, quartiere che all'epoca veniva chiamato "il nido di vespe" ed era una roccaforte della Resistenza al nazifascismo.

Ieri "borgata" di periferia, oggi "paese nella città": il Quadraro conserva ancora il suo spirito schietto pieno di romanità popolare, con storie e personaggi tutti da scoprire. In attesa di una collocazione in una sede stabile, il M.U.Ro rappresenta un museo all'aperto composto da una variegata collezione di opere di artisti di tutto il mondo realizzate per i cittadini del quartiere nelle strade e in spazi privati e pubblici. Sotto il sole di mezzogiorno si pedala verso piazza dei Tribuni dove sul muro un enorme serpente rosa è in procinto di attaccare un altrettanto grande topo verde, una rappresentazione allegorica del potere realizzata da Nicola Alessandrini. Il murale più grande, presente in via Anton Ludovico Antinori, è stato dipinto da Alice Pasquini: un'opera visual con le mongolfiere sospese in un'atmosfera onirica.

Si pedala verso il Giardino dei Ciliegi di via Filippo Re, un parco giochi per bambini con tanti murales colorati dedicati al mondo dell'infanzia. L'artista statunitense Ron English - considerato l'erede di Andy Warhol - ha realizzato la sua opera d'arte "pop surrealista" in via dei Pisoni 89, rimanendo impressionato per la calorosa accoglienza: "Tra le diverse esperienze che capitano a uno street artist direi che questa è al vertice: la cosa più bella che qualcuno possa fare per un artista è portargli il pranzo, è un modo per dirgli 'grazie, ci piace quello che stai facendo, non chiameremo la polizia'. Stare a contatto con la gente del quartiere è impagabile".

Fonte: http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/03/16/news/in_bici_tra_i_murales_del_quadraro-81157434/