domenica 23 marzo 2014

Q44 2014... work in progress


E' l'alba del 17 aprile 1944. I nazisti, che da mesi organizzano vere e proprie retate nelle più svariate zone di Roma, accerchiano il Quadraro. Il Quadraro è una borgata popolare, isolata dagli altri quartieri romani e posta all'estrema periferia della Capitale. I suoi abitanti sono persone comuni: molti di loro fanno parte delle maestranze di Cinecittà, operai e artigiani che lavorano nella grande industria del cinema. Alcuni di loro, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, hanno combattuto al fianco dei granatieri contro i tedeschi su via Tuscolana e molti, donne e uomini, hanno perso la vita. Altri, invece, nascondono nelle loro case i partigiani, i soldati ribelli che non hanno prestato giuramento alla Repubblica di Salò, i carabinieri del Fronte Clandestino di Resistenza, gli ebrei scampati alla deportazione del ghetto. "Si te volevi nasconde a Roma, ce stavano solo du posti: er Vaticano...e er Quadraro" Ed è per questo che il Quadraro diventa bersaglio. Alle 5 del mattino del 17 aprile 1944 gli abitanti del quartiere si svegliano col rumore di passi pesanti sul selciato. E' iniziata l'Operazione Balena. Truppe di nazi-fascisti agli ordini del comandante Kappler circondano la borgata, bloccano le vie di uscita, entrano nelle case. Tutti gli uomini dai 15 ai 60 anni devono essere portati via. Questi sono gli ordini. Il rastrellamento del Quadraro si inserisce in un'operazione più ampia per il reclutamento della forza lavoro necessaria alle industrie tedesche. Oltre 700 uomini vengono deportati al campo di concentramento di Fossoli e poi in Germania, per essere venduti come schiavi a fabbriche di prodotti chimici, industrie minerarie, alimentari o edili. Tutti sono colpiti, senza distinzione di orientamento politico o di classe sociale. E il Quadraro diventa un quartiere di soli anziani, donne e bambini. La maggior parte dei deportati tornerà dalla Germania con malattie croniche e mortali, ricongiungendosi alle famiglie stremate dalle difficoltà. L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, la strage di Marzabotto, lo sterminio delle Fosse Ardeatine e la deportazione degli ebrei del ghetto, appartengono alla nostra storia nazionale. Così come il rastrellamento del Quadraro, tramandato ormai solo dalla voce degli ultimi reduci rimasti. Oggi i pochi testimoni della prigionia vengono invitati nelle scuole a parlare con i ragazzi. Ma col passare degli anni, arriverà il momento in cui nessuno più racconterà di come un intero quartiere, dal commerciante al parroco, dal poliziotto all'artigiano, si sia ribellato all'oppressione. La memoria della Resistenza si sta affievolendo, e il rastrellamento del Quadraro non è inserito in alcun libro di testo, nonostante il quartiere sia stato insignito della medaglia d'oro al merito civile. Invece la sua storia deve essere conosciuta e deve poter essere condivisa. Questo vogliono i reduci e questo chiediamo noi, che pensiamo alla memoria come a un patrimonio comune, a un elemento indispensabile per vivere il nostro presente.

Fonte: http://www.quadraroaprile44.it/index.html

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